CHI ERO...

Tutto inizia da un’idea….Fare della propria passione il proprio futuro…

Da piccola mi piacevano tutti gli sport, mi piaceva quella sensazione che si prova a sperimentare qualcosa di nuovo.

Amavo fare gli sport all’aria aperta, devo ammettere di averli provati tutti, ma quelli all’aria aperta avevano qualcosa di magico, mi permettevano di essere lì da sola con me stessa, immersa in un momento di pace con la natura.

Poi la mia parte agonistica, il mio essere determinata a capire come migliorare la tecnica, il mio voler fare sempre meglio, il volersi spingere sempre un pochino più in là, mi ha portato a sviluppare quella grinta e quella dedizione che, in qualche modo, in quel momento magico di immersione nella natura e relax, si inseriva anche un altro ingrediente: la motivazione. 

Non era più una motivazione che mi portava solo a prendere i miei sci e non vedere l’ora di salire in montagna il weekend, o a prendere la mia canoa e non vedere l’ora di scendere in acqua una volta suonata la campanella uscita da scuola…

Era qualcosa di più…Era la motivazione di volermi impegnare nel raggiungere un obiettivo.

I risultati iniziavano ad arrivare, le soddisfazioni erano molte, ma i sacrifici richiesti iniziavano ad aumentare notevolmente.

Spesso a giocare il ruolo di avversario non sono coloro che ci troviamo in gara, ma sono coloro che quotidianamente incontriamo parallelamente alla nostra carriera sportiva e che ci portano a dover scegliere chi vogliamo diventare troppo presto.

Così sono iniziate le scelte, sono iniziate le decisioni da prendere con il cuore; ho abbandonato lo sci e continuato la canoa. Ma la canoa per me era vita, uscivo da scuola e mentre per qualche adolescente andare al parco voleva dire divertirsi, per me rincorrere quegli obiettivi era la merenda quotidiana più gustosa e quelle medaglie, quando mi venivano messe al collo, erano il regalo più grande che potessi ricevere.

Una carica di adrenalina che forse niente come lo sport può insegnare ai giovani ad apprezzare il sacrificio. 

Poi, però, incontri un altro avversario quando decidi di voler praticare uno sport a livello nazionale e a tutti costi voler diplomarti al liceo classico: la scuola.

Forse troppo giovane, forse non ancora pronto a decidere, sei chiamato ancora una volta a scegliere se mollare tutto o terminare il tuo percorso scolastico per garantirti un futuro; ed in quel momento presi la decisione che purtroppo ma per fortuna oggi mi porta qui. Decisi di mollare lo sport agonistico per costruire il mio futuro legato agli studi.

Oggi i tempi sono cambiati, per fortuna le opportunità di conciliare le strade sono aumentate e senza preoccuparsi di dover scegliere troppo presto o troppo in fretta, si ha la possibilità di inseguire i propri sogni e le proprie passioni, costruendo il proprio futuro. 

CHI SONO DIVENTATA...

clinical & sport-5.png

Ho deciso di ricominciare proprio da quì, unendo la mia passione per lo sport, che mi accompagna da sempre, a ciò che ho intrapreso nel corso dei miei studi in ambito psicologico, cercando di accompagnare i giovani atleti nella gestione di tutte le variabili che incontrano dal loro ingresso nel mondo dello sport come: avvicinamento allo sport, osservazione problematiche alimentari, accompagnamento nella conciliazione sport-scuola, definizione degli obiettivi, pianificazione diari di allenamento mentale integrati, gestione problematiche legate all’ansia da prestazione sportiva e scolastica, prevenzione del drop-out

Mi occupo di supportare atleti e squadre (pre e alto agonismo) a cui metto a disposizione la mia formazione, ma anche la mia esperienza da atleta ed istruttrice, fornendo: analisi dei bisogni, stesura del profilo di prestazione, somministrazione assessment psicodiagnostico (su richiesta) su cui impostare il piano di intervento concordato insieme, il quale viene poi monitorato settimanalmente con un’ innovativa strumentazione, creata ad personam ed implementata attraverso l'utilizzo delle tecniche appositamente scelte sulla base delle esigenze emerse dalla strumentazione in anamnesi.

Problematiche come la scuola, come la gestione dell’ansia, come la pianificazione degli obiettivi personali e lavorativi possono toccare non solo i giovani o gli sportivi, ma qualsiasi individuo che cerca quotidianamente di mantenere il suo equilibrio psicofisico. Stiamo parlando di quell’equilibrio tra mente e corpo, quella benzina che ci consente ogni giorno di poter svolgere tutte le nostre attività in maniera sinergica sentendoci attivi, sicuri, avendo fiducia in noi stessi, rimanendo positivi, forti e percependoci capaci.


Cerchiamo di metterci in gioco, prendere coraggio e ritagliandoci uno spazio per noi stessi, per scoprire le nostre qualità e renderle benzina per il nostro corpo e per la nostra mente.

Mi piace seguire l’approccio della Psicologia Positiva nell’individuare le qualità individuali e accompagnare l’individuo non solo a scoprirle ma ad allenarle per ri-stabilire o mantenere questo equilibrio, di cui parliamo, tra mente e corpo che ci consente di conciliare gli impegni scolastici, lavorativi, famigliari, sportivi o anche personali…ma soprattutto che ci fa sentire bene ed in pace con noi stessi, perché ci siamo ritagliati un momento per prenderci cura della nostra mente e del nostro corpo.