Veronica Y. Plebani- medaglia di bronzo a tokyo 2020, la guerriera del paratriathlon

Veronica Y. Plebani nasce nel 1996 in provincia di Brescia, sportiva già dalla nascita, nel 2011 viene colpita da una meningite fulminante a cui sopravvive, ma che lascerà segni indelebili sulla sua pelle, causandole la perdita delle falangi delle mani e delle dita dei piedi.

Questo non la ferma, la sua voglia di correre la porta a partecipare ai 5000 a Monza appena uscita dall’Ospedale e ad appassionarsi alla canoa attraverso art4sport, continuando lo snowboard che già praticava da piccola.

La canoa le piace, è brava, talmente brava che le medaglie diventano sempre più pesanti, le competizioni sempre più importanti. Veronica disputa diversi mondiali in diverse discipline in cui vince diverse medaglie fino a che ottiene il pass per Rio 2016.

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Parallelamente già da bambina le piace lo snowboard, cosí decide di dedicarci più tempo e in maniera più costante, ed anche qui raggiunge i XI Giochi Paralimpici invernali nella disciplina cross-snowboard.

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Dal 2017 Veronica si avvicina al Paratriathlon e scopre una nuova passione, le piace ed i risultati arrivano. Sembra la storia che si ripete, perché sì i risultati arrivano a tal punto che la vediamo oggi a Tokyo 2020, ai Giochi Paralimpici estivi, questa volta nella disciplina del Paratriathlon categoria PTS2.


La categoria PTS2 include tutti gli atleti che hanno una amputazione ad una gamba al di sopra del ginocchio, o due arti affetti da amputazioni, paresi, atetosi o gravi limitazioni di forza o range articolare; per quanto riguarda la parte in bici, le categorie da PTS2 a PTS5 utilizzano biciclette tradizionali da cronometro che rispettino gli standard previsti dall’UCI. A seconda dell’esigenze del singolo atleta la bicicletta potrà avere degli adattamenti che ne assicurino la sicurezza e la guidabilità. Ogni adattamento dovrà essere tale da non vincolare l’atleta alla bicicletta, in modo da far sì che, in caso di caduta, l’atleta riesca a svincolarsi dal mezzo. Nella frazione podistica gli atleti delle categorie PTS2- PTS5 possono correre con l’utilizzo di protesi e supporti funzionali atti a sopperire il deficit motorio, come cavigliere e stampelle. Ogni altro strumento che potenzi la corsa oltre il limite fisiologico non è ammesso.


Tornando alla nostra atleta azzurra, Veronica, abbiamo di fronte una donna che ad un certo punto della sua vita, molto giovane, è stata fermata da una malattia che avrebbe potuto toglierle la vita. Lei ce l’ha fatta, dal giorno in cui ha capito di aver vinto contro una malattia così forte, ha capito che poteva essere invincibile e questo ha generato una motivazione ed una determinazione che va al di là di qualsiasi disciplina sportiva. Veronica, come possiamo vedere dal suo palmarès, è una guerriera, entra in campo studia a preda e vince e così fa con qualsiasi disciplina. Ogni tanto le piace cambiare, forse ha bisogno di cambiare, cambia sport, esplora ed impara qualcosa di nuovo, si impegna e porta a termine la missione fino a quando non raggiunge il gradino più alto. Ha una specie di copione che ripete e che con il suo talento innato, la sua motivazione e la sua determinazione, creano un cocktail che funzione e funziona bene! Abbiamo poche atlete in Italia, soprattutto ne parliamo troppo poco di loro, che sono così poliedriche e talentuose qualsiasi disciplina approccino, che abbiano quel fattore innato che fa di loro delle guerriere.

Auguriamo a Veronica ancora mille di queste medaglie olimpiche…siamo sicuri che non si fermerà!






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