PERFORMANCE PROFILE
Il Performance Profile si sviluppa attraverso una vera e propria stesura del profilo di prestazione, che consente di individuare: i punti di forza e le aree di miglioramento, conoscere l’auto-percezione dell’atleta, alimentare un confronto con l’allenatore ed orientare la prestazione dell’atleta.
Ogni individuo ha i suoi costrutti e si differenzia dagli altri nel modo in cui li percepisce, li interpreta e assegna importanza alle situazioni. La realtà che conta per l’individuo è quella che effettivamente esiste per lui. (Caprara, 1994).
Quando ci troviamo di fronte un atleta, ad esempio, abbiamo una persona costantemente impegnata a costruire un’elaborata teoria della propria condizione attraverso i seguenti aspetti: quello tecnico, quello tattico, quello fisico e quello psicologico. Questo strumento parte dall’interpretazione dei comportamenti e delle situazioni con il fine di favorire un controllo su di essi che sia consapevole, strutturato e volontario, attraverso delle strategie che precedentemente vengono utilizzate in modo ingenuo.
Gli obiettivi che si pone il performance profile sono legati a delineare ed esplicitare i costrutti dell’atleta per: incrementare la consapevolezza, permettere di migliorare la comprensione del proprio punto di vista ed il confronto con quello dello staff tecnico, ed infine sostenere la sua motivazione (Butler & Hardy, 1989,1991; Pirritano, 1995).
Per la stesura del profilo ci si muove attraverso tre fasi fondamentali: una prima fase in cui si presenta lo strumento all’atleta in maniera chiara consentendogli di porre le sue domande a riguardo; una seconda fase in cui si vanno ad individuare le caratteristiche; una terza fase in cui si passa all’auto-valutazione dell’atleta e stesura finale del profilo.
R.J. Butler, 1989, Performance Profile.
Questo strumento ci consente di mettere l’individuo o l’atleta a confronto con se stesso per comprendere i suoi punti di forza, la valutazione dello stato al momento della somministrazione, la valutazione del livello ideale e del punteggio attribuito a quei punti di forza pensando ad momento di massima realizzazione professionale, massima sensazione positiva, o ad una prestazione massima nel caso dell’atleta, detta peak performance.
Infatti profilo di prestazione una volta steso fornisce una rappresentazione dello stato attuale e della peak performance per individuare risultati realisticamente ottenibili in base ai punti che il soggetto ritiene di poter migliorare e che percepisce come stabili.
Questo strumento di consapevolezza ci consente di porre attenzione e lavorare su:
le aree dove l’individuo si percepisce essere forte;
le aree in cui ritiene di dover migliorare;
il punto di vista dell’individuo su ciò che costituisce una prestazione ad alto livello lavorativo/sportivo;
dove l’individuo o l’atleta potrebbe mostrarsi resistente a possibili tentativi di miglioramento;
il monitoraggio dei progressi.
Nello specifico con l’atleta ciò che si può poi fare con l’allenatore, è un ulteriore passaggio relativamente al suo atleta con cui è stato stilato il profilo, andando a sottoporgli i medesimi punti di forza e chiedendogli di valutarlo dal suo punto di vista. Questo passaggio consente di coinvolgere l’allenatore nel piano di preparazione mentale e favorire il confronto e la comunicazione fra atleta e allenatore, evidenziando le aree di accordo e disaccordo.
Questo consente un approfondimento di ulteriori gradi di consapevolezza:
la discrepanza tra atleta e allenatore nel modo in cui vedono la performance;
la divergenza tra atleta e allenatore rispetto a ciò che considerano importante nel
dare luogo ad una prestazione di alto livello;
analisi della gara a posteriori.