FLOW - Cosa si intende per Flow e per prestazione eccellente?

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Mihaly Csikszentmihalyi, 1975

Che cos’è  il flow

Il flow viene definito un flusso di coscienza o esperienza ottimale che indica il bilanciamento tra l’opportunità d’azione, detta challenge, e le capacità personali, dette skill.

Possiamo considerarlo innanzitutto come uno stato di benessere. Qualcuno, semplicemente, lo ha definito uno stato di beatitudine attiva.

Possiamo dire che il flow è lo stato psicologico di massima positività e gratificazione che si percepisce durante un’attività. Corrisponde alla completa immersione nel compito e gratificazione che si percepisce durante un’attività.

Questa immersione è connotata da un elevato coinvolgimento e controllo della situazione, focalizzazione dell’attenzione, assenza di noia e ansia, motivazione intrinseca legata al piacere per l’attività, alterata percezione dello scorrere del tempo e assenza di auto-osservazione.

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Spesso assaporiamo un senso di trascendenza, come se i confini del sé si fossero improvvisamente espansi. 

Il marinaio si percepisce un tutt’uno con il vento, la barca e il mare.
Il cantante avverte una sensazione di armonia universale.

In quei momenti la consapevolezza del tempo scompare, le ore sembrano volar via senza che ce ne si accorga.

Questo stato di coscienza è ciò che di più vicino alla felicità possiamo immaginare. 

Questo è il flow.

(Csikszentmihalyi, 1975) 

Chi lo ha introdotto?

Il primo che si è occupato di flow è M. Csikszentmihalyi nel 1975, uno psicologo americano con la sua teoria del flusso; da qui si è poi diffuso in diversi ambiti di applicazione della psicologia come: sport, istruzione, seduzione e spiritualità.


In che modo il flow aiuta la performance?

Possiamo dire che il flow genera la peak performance, ovvero la massima prestazione, dal momento che crea le condizioni mentali più favorevoli per il manifestarsi della prestazione sportiva ottimale. Si tratta di un momento in cui convergono gli aspetti atletici, tecnico-tattici e l’atleta si esprime al di sopra del suo standard abituale.


Il flow può essere allenato e mantenuto?

È possibile lavorare sulle condizioni che lo predispongono e più l’atleta riesce a sperimentarle, maggiori saranno le possibilità di associarvi la prestazione eccellente, la peak performance.


E quali sono queste condizioni favorevoli?

Si tratta della definizione di obiettivi chiari e sistematizzati, la percezione di risposte/feedback legate all’attività intrapresa, lo sviluppo delle attività attraverso modalità connesse e alla motivazione intrinseca, cioè il piacere per l’attività.


Piú precisamente nello sport come si manifesta?

Come abbiamo detto, è la condizione predisponente dell’esperienza ottimale che corrisponde a momenti magici che solitamente accompagnano le migliori prestazioni. L’atleta è coinvolto nel gesto tecnico a tal punto da escludere dalla sua mente tutto ciò che lo circonda. È uno stato di attivazione fisiologica e concentrazione ottimali che favoriscono il pieno impiego delle potenzialità dell’atleta.

Abbiamo esplorato velocemente il concetto di flow, di cui continueremo a parlare nel prossimo articolo attraverso la testimonianza di Valentina Lobbia, che ci racconterà il suo flow e le strategie che utilizzava per raggiungere la prestazione eccellente.

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INTERVISTA A MARIO BERETTA- “Cosa significa stare vicino ai giovani atleti oggi”

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